Pittori emergenti
   

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Susanna Riversi
Sovicille (Siena)
Fax 0577 314180
338 8985541
info@susannariversi.it
P.iva e Cod Fisc: RVRSNN70E58C773P

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Susanna Riversi: l’enigma del sentimento naturale
 

Gli ultimi decenni della nostra storia, le grandi trasformazioni sociali, il trionfo delle tecnologie, una nuova sensibilità moderna hanno richiesto all’individuo, sia esso uomo o donna, una partecipazione totale ed attenta che spesso è coincisa con un allontanamento, anche nel mondo dell’arte, da quelli che erano i tradizionali valori morali, spirituali ed etici. Da qualche tempo, grazie a Dio, le cose stanno cambiando e “l’animo profondo” degli artisti sta ritrovando a poco a poco questo sentimento, allontanandosi da quel genere di arte (se la vogliamo chiamare con questo nome) particolarmente legata al più negativo consumismo ed all’improvvisazione (vedi le assurde installazioni che destano stupore e scandalo e che hanno influito negativamente sui principali valori dell’arte, sia di quella internazionale che di quella italiana).

Per quanto concerne l’arte contemporanea, una particolare attenzione da parte degli artisti si è proiettata verso una dinamica più vera ed intima e per quanto concerne i pittori verso una “riscoperta” del colore e della luce (ci riferiamo all’interpretazione paesaggistica ), testimonianza di gioia e serenità. In questo nuovo contesto si muove la ricerca di Susanna Riversi con i suoi quadri che rispecchiano ciò che tutti in misura diversa percepiamo a livello interiore.

La società attuale ha bisogno di una nuova tranquillità spirituale ed è compito pure dell’arte, sia essa pittura, scultura, letteratura, musica ecc ,darne una rappresentazione adeguata.

Susanna Riversi vive in mezzo ad una natura che non ha eguali, a Sovicille, cittadina ai piedi della Montagnola Senese, in una dimora avita, il Castello di Sovicille, meta di turismo internazionale, circondata da quanto di più bello, solare ed unico, possa offrire il paesaggio senese.

Il suo è un ritorno importante in mezzo alla natura immacolata, dopo vari spostamenti in diverse città del Bel Paese ed estere; un ritorno alle origini, alla natura, ai suoi colori che, da sempre, nella sua vita hanno avuto un ruolo dominante. Colori che sono pure l’aspetto solare del suo “io” profondo che dell’artista romana ne fanno esteriormente donna affascinante ed intelligente.

Il suo migliore periodo artistico è coinciso con una vera e propria riscoperta del paesaggio, vissuto con amore profondo e profonda poesia, un amore lento e graduale, per i suoi primi passi d’artista, ed anche oggi nel suo uso dei colori forti e decisi, nella composizione e nel tratto, la natura rappresenta sempre il suo unico modello.

Sono colori che ella percepisce in un fiore, nelle ninfee o nel muoversi dei sui pesci o nel bosco o nell’evolversi quotidiano di un paesaggio che la circonda, in un rapporto terra-cielo sempre mutevole e cangiante. E’ indubbio che la sua spiritualità interiore domini tutte le sue opere, con una passione creativa forte, decisa, nervosa, come un vero atto d’amore.

La Riversi “gioca”con i suoi colori, un gioco che sono vera natura e che immediatamente rimandano allo spirito interiore dell’artista. L’artista percepisce l’immagine impressionista puntando all’origine di questa, quasi in maniera primitiva, attenta al versante artistico francese. E nonostante che i soggetti paesaggistici della Riversi possano esprimere legami di parentela con una certa pittura di Monet o Van Gogh, il richiamo ultimo, quello attuale è diretto ai pittori “fauves” con attenzione per il tratto pure alla corrente “divisionista” e da lì ad un ritorno all’origine diretta della pittura impressionista italiana e toscana.

Detto questo è difficile inquadrare in una specifica e precisa corrente l’iter artistico di Susanna Riversi, anche se possiamo asserire di vederla adesso più vicina a certe esperienze contemporanee. Perciò se impostiamo il confronto fra la pittura impressionista o fauve in genere e la pittura della Riversi, potremo trarre alcune conclusioni atte a meglio definire l’arte di quest’ultima.

Le prime sono innanzitutto relative alla materia cromatica del tipo impasto che nel caso della Riversi è di una purezza e pulizia quasi cruda ed essenziale. A questo punto è facile capire perché nell’artista romana c’è in tutti i suoi dipinti qualcosa di solare come solare è il suo carattere, genuino, sincero, spontaneo, immediato, ma anche improvvisamente umorale, sempre ben riscontrabile nel segno e nella costruzione cromatica delle sue opere. Si capisce che la sua pittura viene da lontano, ha attraversato boschi, campagne, colline, fiumi, che  a Sovicille, in mezzo ad una natura della Toscana senese fra le più belle al mondo, viene coinvolta interiormente da sentimenti originali che la portano a contatto diretto terra-cielo e le sue opere non appaiono più filtrate da “ismi” o inspirate ad opere dei maestri celebri o da richieste di semplice mercato.

Naturalmente avverti nella irruente ricerca della Riversi, certe influenze dei grandi maestri francesi, riconosci i gialli di Van Gogh o gli arancioni di Pissarro, ma la nostra artista è come una buona cuoca di provincia che, dopo essere stata in vacanza a Parigi, rifà a modo suo con tutto ciò che la buona cucina toscana le offre, piatti fantastici ed originali. Nessuno può negare in arte l’esistenza di un padre ed è pure questo il caso della Riversi. L’importante è andare avanti e fare dei passi in una dimensione che è solo sua e di nessun altro. Se un giorno l’artista avrà l’intenzione di esporre una retrospettiva, si potrà benissimo scoprire del suo lavoro tutte le fasi alterne delle sue passioni, del suo talento naturale e dei suoi sbalzi d’umore.

E per questo nelle sue tele recuperi sia la violenza attraverso il colore e il segno, ma pure una grande tenerezza ed un amore profondo che affiora nei suoi paesaggi, un amore verso la natura sia essa sia primaverile, estiva, autunnale, espresso attraverso una tecnica raffinata che fissa le sue intuizioni ed ispirazioni che nascono spontanee e fresche, a volte addirittura ingenue. Insomma la Riversi non ha paura del mondo che la circonda e ciò lo riesce a trasmettere con i suoi colori e  con quella dolcissima “stregoneria” che le è propria e che sono propri della poetica, del mistero e della poesia, che ha caratterizzato e che ancora caratterizza, come magia, il mondo naturale della Montagnola Senese


Gilberto Madioni Critico d’Arte Siena

   
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